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§Una Via per la scoperta della Discendenza§

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2013 11:27
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Città: ACCIANO
Età: 36
Sesso: Femminile
28/11/2013 11:27
 
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Laedo-Vaan

RIASSUNTO:
L'Antico riposa nel Bosco dei Misteri quando un Draconico, a lui finora sconosciuto, entra nel dominio della selva e una volta giunto a lui gli rivela ciò che più desidera al mondo. Hai scelto bene a chi confidare il tuo segreto perchè il Padre dei Draghi sarà sino ad ora pronto ad aiutarti e proteggerti. Il compito del draconico è scoprire la sua discendenza..riuscirà intraprendendo la via che ha scelto?

°°°



JARETH: [{Boscaglia}] Nei boschi, ogni foglia è una perfetta punta di lancia scolpita in un lucente verde smeraldo, sbocciata di fresco. Il fogliame nuovo non è ancora stato morso da insetti, né strapazzato dal vento o dalla pioggia. I passi dell’Essere lo portano su una spianata dove crescono solo snelli alberi, i cuoi tronchi sono costellati di nodi oscuri che accentuano il liscio candore della corteccia. Le loro cime svettanti ondeggiano pigramente sparendo nell’ombra di una nuvola che oscura temporaneamente il sole per poi tornare a splendere. In quel momento, mentre memorie tornano come il flottare della resina in primavera, una strana euforia sboccia negli occhi dell’Antico che vividi manifestano il loro bagliore ambrato quando i raggi del sole lo colpiscono e lucidi permangono, quando l’ombra di una nube li vela, come se avesse catturato un raggio di Sole. La piega che divide le fauci è rilassata mentre le narici si allargano e si restringono mentre il Drago respira a pieni polmoni come a voler memorizzare ogni odore e catturarne di estranei nella foresta. China il muso affusolato e muscoloso verso il basso scorgendo le argentee radici delle betulle poco più in là e nel mezzo osserva spuntare pianticelle colorate, alte quanto il ginocchio di un draconico. Proprio accanto a quel preciso punto decide di sostare piegando le zampe anteriori in avanti per farle seguire dalle posteriori accucciandosi nell’erba alta, raccogliendo la coda accanto al fianco il tutto in uno scricchiolare della sua corazza di scaglie.

VAAN: [città-->bosco] Dopo praticamente quasi tutti i giorni dal suo arrivo passati o all'interno di una stanza impolverata, oppure in piazze piene di gente che sgomita per cerca spazio, di mercanti che cercano di vendere la propria mercanzia urlando a gran voce, si....è proprio arrivato il momento di restare in solitudine con se stessi, un'ottima occasione è rappresentata dal bosco poco distante: qualche ora a contatto con la natura non avrebbe sicuramente guastato, è per questo che i passi lenti e decisi son rivolti verso esso, il manto nero al solito ne copre le fattezze, il cappuccio dello stesso è calato sul volto dal quale gli occhi rosso ardenti proprio non riescono a essere nascosti. La folgore batte ad ogni passo sul fianco destro, avrebbe anche approfittato della solitudine per riprendere qualche rudimento con la spada.

JARETH: [{Boscaglia}] Nel meglio sistemarsi, le corna poste sul retro della testa sfregiano i tronchi grattandone via un poco di corteccia facendone fuoriuscire la linfa. Le membranose ali dorate vengono spalancate verso l’alto sfiorando le cime degli alberi, mentre il collo arcuato, come quello di un cigno, e tale permane in eleganza, si protende un poco in avanti e solo allora dischiude le ali contro i suoi possenti fianchi. Gli ambrati occhi, feriti da nigra pupilla verticale, scrutano nel folto della selva percependo piccoli spostamenti di animali: una volpe che dà la caccia a un topolino, un gufo che dorme al riparo nella sua nicchia in cima alla possente quercia, cervi che brucano a meno di 1 km dall’Antico. I suoi acuti sensi percepiscono il consueto e calmo battito della foresta durante le ore diurne, ma ancor la sua mente estende percependo un’altra presenza. Le narici d’improvviso si dilatano e tali permangono mentre le rugose palpebre calano sugli occhi del drago, come se un misterioso assopimento lo avesse colto, lasciando trasparire solo piccole parti di bianco e di ambrato. L’Antico non ha bisogno della vista per percepire le presenze all’interno della foresta {Conoscenza sensibile III}. Qualcun altro si trova al suo margine, un draconico, che si trova molto lontano dalle Terre del Druk Yul. Cosa lo ha spinto nelle Terre del Confine? Considerano che tale selva è la più estesa delle Terre d’Oriente.. può averlo spinto la curiosità, una possibile esplorazione.. No.. non è questo.. ancora troppo lontano per valutare. Resta sul suo giaciglio d’erba, accucciato mentre il collo è teso verso l’alto con il muso leggermente rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi, in ascolto.

VAAN: [limitare bosco] Uno sguardo alla vegetazione, che fitta ed intensa comincia ad addentrarsi poco più avanti, il sole da quelle parti pareva filtrare veramente molto poco, e camminando ogni tanto si volterà per dare un'occhiata a ciò che si lascia dietro, con la consapevolezza che dopo il tramonto difficilmente la strada del ritorno verrà trovata.....Ma quel bosco lo attrae sempre più, come se una magia lo richiamasse a se costantemente. Movimenti da entrambi i lati della radura non lo faranno intimorire, probabilmente molti animali popolano quel luogo che sempre più animato lo coinvolge, l'idea iniziale di allenarsi viene ben presto abbandonata, la folgore almeno per il momento non sarà estratta, intanto entrambe le mani vengono portate ad altezza viso per calare il cappuccio sulle spalle, mostrando la vera essenza del draconico. Solo ora una fresca brezza viene sentita e ne smuove il crine, producendo suoni armoniosi tra gli alberi.

JARETH: [{Boscaglia}] Un tintinnio di una lama nel fodero, frusciare di abiti, stivali.. il collo è sempre teso e l’udito coglie informazioni che la mente elabora. Non è giunto volando al bosco ma a piedi, possiede lungo un fianco un’arma trattenuta nel fodero, è coperto da abiti pesanti, in quanto radi sono stati i fruscii dovuti al vestiario e da ciò si può dedurre che venga dal nord. Il passo non gli è famigliare quindi è un draconico che non ha mai visto prima, l’andatura dapprima par quasi marziale, segno che forse ha ricevuto un qualche addestramento militare, per poi farsi calma, segno della sua convinzione di esser solo e protetto dagli sguardi altrui. Un fruscio più deciso ode il Drago e la brezza gli porta l’odore di quelli che potrebbero essere i capelli del draconico. E’ tutto. China il capo ed il collo si rilassa mentre le narici si richiudono e le palpebre lentamente ridonano la vista all’Antico. La pelle dei fianchi si gonfia per poi rilasciarsi in quel che potrebbe sembrare un sospiro emanato dalla gola del drago. Non intende zittire la propria presenza il dorato drago e inspira e respira come un drago è in grado di fare ed il suo respiro lo si può ben udire quando gli si è nei pressi in quanto pare il respiro pesante di una creatura che sta dormendo, o il respirare di anziana creatura dalla gola riarsa.

VAAN: [boscaglia] L'andatura procede tranquilla e senza problemi, di tanto in tanto degli scricchiolii prodotti dal proprio stesso passo lo condurranno ad abbassare lo sguardo, probabilmente recentemente aveva piovuto, della fanghiglia cominciava ad intravedersi sul terreno e gli stivali talvolta vi affondavano. E proprio ora che lo sguardo è ancora basso a controllare le condizioni del terreno che quel rumore verrà udito e lo costringerà a fermarsi completamente. Per un attimo solo il suo respiro verrà udito, veloce per via della fatica, così convinto di aver solo immaginato scuoterà il capo, ma ancora un volta quel sospiro che a lui non appartiene risuona per il bosco. Un respiro lento, regolare, sembrava essere di un qualcosa dormiente, qualcosa che si direbbe di grandi dimensioni......Avvicinandosi ancora, e cercando di produrre il minor rumore possibile, si farà spazio tra la boscaglia, con l'obiettivo di individuare quella fonte di tanto rumore...

JARETH: [{Boscaglia}] Una mole dorata, di 50m, è ancora accucciata sul terreno erboso, pacifico e rilassato pare il Drago alle altre creature del bosco, maestoso e venerabile, la più antica tra le creature in questo mondo, riposa placidamente. In realtà l’Antico ha attivato i sensi della mente, il draconico è disinteressato alla presenza del drago nella foresta, non lo sta cercando e non intende fare del male, il cuore è puro e colmo d’orgoglio come è tipico della razza cui appartiene {Conoscenza Sensibile III}, il suo nome è Vaan. Il potere mistico s’impregna con quello mentale fornendogli tutte le indicazioni necessarie, ma non accenna a muoversi ne a manifestare evidentemente la sua comparsa; che sia ei a trovarlo, di certo non lo spaventerà con una sua rocambolesca traversata per la foresta per individuarlo con gli occhi. Un lampo traversa la mente dell’Antico ed il capo, con lentezza, sposta verso la direzione dello scalpiccio che sente chiaramente giungere nella sua direzione, probabilmente è stato sentito. Gli occhi sorridono nell’udire l’impegno che il draconico vi stia mettendo per non far rumore, perché i sensi del drago percepiscono distintamente i suoi movimenti paragonabili a quelli di un cervo che corre nella foresta piuttosto che un guerriero che cerca di muoversi furtivo. Forse non è mai stato addestrato alla caccia. Tranquillo e impassibile aspetta di vederlo sbucare dalla vegetazione.

VAAN: [boscaglia] Ancora quei passi portati con calma e precisione, ma complice la scarsa condizione del terreno, l'equilibrio non viene granchè mantenuto e dunque nonostante l'idea di produrre poco o nessun rumore, forse di rumore verrà prodotto ancora in maggiore quantità! Barcollando appena, entrambe le braccia larghe cercando di trovare appiglio acquistandolo reggendosi sulla corteccia di un albero, un respiro di sollievo viene fatto. Ma oltre quell'albero, una radura piuttosto ampia ospita una creatura che non tutti i giorni è possibile vedere, un drago dorato, di maestose dimensioni, con il muso rivolto esattamente verso la direzione dalla quale giunge il draconico. Ignorando il fango, il passo verrà ripreso verso di esso, non paura, non timore le sensazioni che attraversano la mente sua, grande incredulità lo lascerà senza parole ma con un sorriso incerto che verrà rivolto alla creatura, che dava chiaramente la sensazione di stare aspettando il suo arrivo, l'aveva ovviamente sentito ancor prima che egli avesse sentito il drago stesso......Impossibile pronunciare parole davanti all'essere che gli sta ora di fronte ed a soli pochi metri di distanza, attenderà silente ed avvicinandosi ancora che sia esso per prima a parlare, mille emozioni e pensieri passano per la mente sua.

JARETH: [{Boscaglia}] L’intero corpo del drago era coverto dall’ombra delle fronde degli alberi mentre dal collo in su il fogliame ordiva, di tanto in tanto, trame di luce e ombra, aiutato dalla lieve brezza che cullava la selva, sussurrandole dolcezze e calore. Gli ambrati scorgono la figura del draconico, un manto nero gli copre la schiena mentre i capelli neri, leggermente spettinati, emanano bagliori di un blu oceano quando i dardi di apollo li colpiscono. Non possiede le ali. Una volta levato lo sguardo gli ambrati scrutano i suoi occhi. Possiede delle iridi rosse, velate da qualche scura ombreggiatura, o meglio scarlatto o cremisi. Può discendere dai draghi Blu, dati i capelli, o dai Neri. Sembra non aver paura dell’Antico ma ei non desidera incombere su niuno, specialmente sulla prole dei suoi figli. Pare fissarlo con estrema intensità, senza mai che gli occhi si incontrino. Il popolo draconico sa che non è saggio fissare direttamente negli occhi un Drago, in segno di rispetto e soprattutto, se il drago è malvagio, per evitare sorte di ipnosi. Le fauci d’improvviso spalanca mentre il capo reclina verso l’alto ed emette un breve ruggito non molto potente, di modo che non dia fastidio all’udito del draconico, ma forse tanto basta per farlo sussultare dalla sorpresa. Nuovamente gli occhi posa sul capo del giovane e la mente dell’Antico entrerà in comunione con la sua e la voce risuonerà nelle membra con sorte di vibrazioni “Y’Ani Druak giovane draconico” {Telepatia III} la voce pare grave, profonda, graffiante..millenaria.

VAAN: [boscaglia] Nella radura, la brezza avvertita poco prima pare essere cessata, come se intorno a quell'incontro gravasse il più totale silenzio a tutelarne le parole emesse. Gli occhi del giovane si soffermano sulle varie parti del corpo della creatura, rimanendo qualche attimo di più sulle poderose ali posate lungo il corpo ma che, assieme al corpo stesso, paiono vibrare di un'intensità fuori dal normale, un essere pieno di vita, potenza, saggezza. E sente dentro di sè che nessun male gli verrà fatto, una sorta di sintonia forse gli consente di rimanere tranquillo davanti ad esso. Indietreggerà di qualche metro quando il drago, spalancando le fauci, emette un ruggito lanciato probabilmente in modo apposto così piano, in un certo senso dolcemente, come in segno di saluto. E sarà allora che chinerà il capo e la schiena rispettosamente, il controllo tornava e la ragione riaffluiva e sembrare irrispettoso era la cosa meno indicata.....Nella mente risuonano parole lontane, che riecheggiano molte volte e che occorrono da saluto del drago millenario. Solo allora il capo verrà rialzato e le labbra si schiuderanno, per verbiare tali parole “Y'Ani Druak signore” solo questo verrà detto per il momento, in esso c'è anche la consapevolezza di aver certamente disturbato inutilmente il di lui sonno, ma la sua maestosità è fin troppo attraente, chissà in quanti potranno avere la sua fortuna.

JARETH: [{Boscaglia}] Null’altro proferisce e così il muso dell’Antico verrà portato nella direzione del draconico e il collo si allungherà insieme alla testa per andare vicino alla testa del giovane per annusarlo ponendo fine ad un dubbio. Ma l’odore non ricorda molto, sono passate molte generazioni. Ancora telepaticamente il Drago domanderà: “ Da quale famiglia discendi, Vaan? Chi sono i tuoi antenati?” mormora nella mente restando in attesa di risposta per meglio comprendere da che Draghi discende. Le narici innanzi al viso del giovane paiono come due tagli che si dilatano e si restringono mentre i segni del tempo saranno molto evidenti, solchi che dall’estremità del muso vanno ad insinuarsi nella piega che divide le fauci. Sul collo antiche e profonde cicatrici verranno evidenziate, procurate in lotte con armi e con artigli e denti di altri draghi. I capelli vengono attratti verso il muso del drago mentre ei inspira. Gli occhi dell’Antico saettano a destra e a sinistra come per studiare meglio le iridi del draconico, oltre al viso e a tutto il resto. Ancor vicino il muso al viso del giovane in attesa che egli gli risponda. La punta della coda, appuntita, dotata di lame ossee che fuoriescono dalla corazzata pelle, si muove lentamente come quella di un felino verso l’alto e poi verso il basso come a tamburellare sul terreno senza il minimo suono.

VAAN: [boscaglia] Rimarrà completamente immobile vedendo il drago avvicinare lentamente la testa verso di lui, il suo respiro è così potente da riuscire quasi a spingerlo via e poi ritirarlo a se, i capelli infatti seguiranno tale moto muovendosi continuamente. Deglutisce piano vedendo i suoi occhi così vicini, l'aspetto matodontico, i segni di una o più guerre, esso comincia a riscuotere l'effetto che, senza volerlo probabilmente, avrebbe causato su chiunque lo avesse visto all'inizio. Ancora un contatto mentale, lo può sentire chiaramente ancor prima che le parole risuonino nella sua testa, suon dolci ed armoniosi, tutto il contrario dell'ultima esperienza avuta con quel maledetto Nephylim......Ed ora gli viene chiesto il suo passato, sapeva benissimo che prima o poi il suo nome sarebbe stato conosciuto e quello è il momento, dunque verbierà ancora “Provengo dal nobile casato dei Caelum signore.....tuttavia per una serie di sfortunati eventi non ho saputo quali siano i miei antenati, so che la mia discendenza è pura....questo è il motivo principale per il quale mi trovo su queste terre. Voglio scoprire le mie origini, e per farlo c'è un passaggio fondamentale” il tono è determinato, non ha paura di rivelare queste cose a lui che comunque, come ha dimostrato, potrebbe scoprirle da solo, e comunque......si fidava di quell'essere, che forse lo comprendeva.

JARETH: [{Boscaglia}] Una nota d’ignoto intesserà nel suo discorso il draconico ed il Drago sospira mentre gli occhi si addolciranno nel mormoragli {TelepatiaIII} “Non preoccuparti giovane Vaan lo scoprirai da solo o forse con qualche aiuto” a che allude l’Antico? “Cosa pensi di fare del tuo futuro? Quali le tue aspirazioni?” gli domanda con lo stesso tono greve. Un lieve borbottio dalla gola del drago, alcun ringhio solo una bassa approvazione, di compiacimento. Pare insicuro come un cucciolo di drago che appena si regge sulle proprie zampe, deve ancora iniziare il suo vero cammino in questa vita. Il muso allontana dal viso del giovane per tornare in natural posa mentre le iridi da ei non si distaccano ma i sensi sono sempre all’erta su qualsiasi creatura possa avanzare nella selva, che lentamente, furtivamente inizia a diventare oscura. Le ali si aprono, si stendono forse per stiracchiarsi, per poi tornare al loro posto, sui fianchi. La coda placa il suo altalenante ritmo per poggiarsi al suolo quietamente. Le cerve si sono allontanate e sospinte al margine della selva, il drago non avverte più il loro battito degli zoccoli sul terreno. Nessun altro a parte il draconico si è aggirato nel bosco per tutta la giornata, ed è un bene. Alcuna incursione di creature corrotte ha disturbato la veglia del Signore dei Draghi.

VAAN: [boscaglia] Le ombre si allungano sempre più. Straordinario e meraviglioso il contrasto che la creatura dorata effettua in risalto con l'oscurità che implacabile discende su entrambi, e su tutto il bosco. Un piccolo sollievo accoglie l'allontanamento del drago, il fatto di sentirsi giudicato così da vicino lo metteva abbastanza a disagio.....Nota con ammirazione l'apertura delle di lui ali, che occupano completamente tutto lo spazio laterale della radura. Intanto accoglie a domanda del millenario con un cenno del capo che pare quasi annuire “Vorrei iniziare il percorso per la via dell'equilibrio tra mente e corpo, solo così posso trovare le mie origini e le mie ambizioni, vorrei in altre parole divenire Cavaliere di Drago” una punta d'orgoglio è chiaramente distinguibile in quelle parole. Determinato, cosciente delle proprie abilità e con la voglia infinita di apprendere nuove capacità. Questo è Vaan, chissà se il millenario non l'abbia gia capito.....c'è molto da capire dietro le sue parole, in questo momento non è la bocca a verbiare ma il suo cuore.

JARETH: [{Boscaglia}] Il capo si scosta dalla figura del giovane per mirare innanzi alle sue zampe piccole pianticelle ognuna con fiori di colore diverso, alcune avevano foglioline di colore rosa pesca, rosa salmone, giallo albicocca e malva, marrone e lavanda. Il vecchio faggio allunga le sue braccia verso il cielo ormai nuvoloso e fosco e tra le foglie svolazzano farfalle di colore azzurrino come petali di primule strappati dal vento. Una pavoncella, poco più in là, dai colori sgargianti, simile a una palla di piume rosse e nere, cammina su zampette quasi invisibili. Gli insetti fuggono a nascondersi negli anfratti della corteccia degli alberi. Le nubi si stanno condensando pronte ad una promettente precipitazione. La voce millenaria del Padre dei Draghi dolcemente carezza la mente del draconico “ Se così sarà, figlio di drago, i nostri cammini s’intrecceranno nuovamente” {Telepatia III} una premonizione rassicurante. Non svela la sua identità al giovane draconico, non è ancora il momento, anche se non è difficile da capire chi ha innanzi, l’unico Drago d’Oro di cui parlano i racconti, le battaglie epiche, le odi ed i racconti, presente nelle terre dell’Est è proprio il Signore dei Draghi, soprannominato da tutti l’Antico. “Ora è meglio se ti affretti.. a breve pioverà. Y’Ani Druak ser Vaan Caelum, possa la Stella di Kalessin guidarti lungo il tuo cammino”. Kalessin, suo padre, il primo drago.. ha pronunciato il suo nome. Detto questo l’Antico stende il collo e il muso lungo il fianco esterno lasciando all’interno la coda. Proprio allora gocce di pioggia scivolano sulla corazza del drago, sugli occhi, sulle cicatrici. Chissà se gocce di pioggia o lacrime vengono rilasciate da un cuore tanto antico ma che mai si è serrato a presa di roccia nel trascorrere delle Ere.

VAAN: [boscaglia] Una sorta di liberazione, togliersi un peso e finalmente aver rivelato a qualcuno, ciò che davvero sono i suoi sogni, le sue ambizioni. E proprio formulando tali pensieri il drago si appresta a congedarsi, spiegando le ali e preparandosi al sonno. Parole confortanti risuonano nella mente, giungono come carezze di un genitore, affettive, buone. Parole che hanno l'obiettivo forse di rassicurarlo? di aiutarlo a perseguire il suo sogno? nessuno può saperlo....Solo il tempo potrà decidere lo svolgersi degli eventi, che per il millenario son gia scritti, comportandosi come se evidentemente lo conoscesse da sempre....E mentre l'avvertimento del cambiamento del tempo avviene, la prima goccia cade sul viso del Draconico che viene alzato al cielo accompagnando finchè può con lo sguardo la creatura, conosciuta in realtà fin dall'inizio, la sua memoria Draconica gli suggeriva a pensare chi fosse esso in realtà.....Un sorriso, occhi chiusi per un attimo per poi voltarsi, approfittando delle ultime luci rimaste per percorrere a ritroso il sentiero alberato, felice.
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